MGM chiede alla Thailandia tasse basse e accesso ai casinò per i cittadini

Con la Thailandia sempre più vicina alla legalizzazione dei casinò integrati, MGM Resorts International lancia un messaggio diretto: per attrarre investimenti esteri servono regole favorevoli. Tradotto: tassazione ridotta e libertà di gioco anche per i cittadini locali.Ed Bowers, presidente dello sviluppo globale di MGM, ha invitato il governo thailandese a fissare un’imposta sui casinò intorno al 17%, simile a quella di Singapore. In confronto, il Giappone impone un’aliquota del 30% e Macao arriva al 40%. “Un sistema fiscale troppo rigido scoraggerà gli operatori”, ha dichiarato Bowers.Oltre alla questione fiscale, MGM mette in guardia contro le restrizioni all’accesso dei thailandesi. È al vaglio una tassa d’ingresso di 5.000 baht (circa 140 dollari), mentre una precedente proposta – che richiedeva un patrimonio minimo di 50 milioni di baht – è già stata scartata perché avrebbe escluso il 70% della popolazione adulta.Bowers ha citato l’esempio del resort Inspire in Corea del Sud: il progetto da 1,6 miliardi di dollari, rivolto esclusivamente a turisti stranieri, ha registrato oltre 100 milioni di perdite nel primo anno. Mohegan Gaming è finita in default e Bain Capital ha rilevato la struttura, ora in vendita.

Bangkok è la meta principale

Con oltre 11,5 milioni di abitanti e un’infrastruttura turistica ben sviluppata, Bangkok è considerata la destinazione ideale per un nuovo resort MGM. Solo nel 2024, l’aeroporto di Suvarnabhumi ha accolto più di 61 milioni di passeggeri, di cui oltre la metà diretti verso la capitale.

Secondo l’analista Bo Bernhard, due resort integrati a Bangkok potrebbero generare entrate superiori a quelle di Singapore, trasformando la Thailandia in un nuovo gigante del gioco asiatico.

MGM è già ben radicata in Asia: opera a Macao e sta costruendo il primo resort integrato del Giappone a Osaka, un progetto da 8 miliardi di dollari con apertura prevista nel 2030. Il complesso includerà 2.500 camere, 2.000 slot machine, 200 tavoli da gioco, un teatro da 3.500 posti e numerosi ristoranti ed eventi.

Una corsa tra giganti

MGM non è sola. Melco Resorts, Galaxy Entertainment, Wynn Resorts, Las Vegas Sands, Caesars Entertainment e Hard Rock International hanno già manifestato interesse. Alcune di queste aziende hanno persino aperto uffici a Bangkok per prepararsi al bando per le licenze.

Oltre a Bangkok, il governo sta valutando anche Chiang Mai, Chonburi e Phuket come possibili sedi per cinque nuovi complessi di intrattenimento.

Regolamentazione e opportunità

Molti politici thailandesi esprimono preoccupazioni per la dipendenza dal gioco e il rischio di crimini finanziari, ma gli esperti sostengono che un sistema regolamentato può affrontare meglio questi problemi rispetto all’attuale mercato nero.

Con una regolamentazione ben calibrata e politiche pro-investitori, la Thailandia ha il potenziale per diventare la nuova capitale del gioco in Asia. Per MGM e gli altri operatori, la partita è appena cominciata.

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