Il Brasile al bivio: come risponderà il settore del gioco alle nuove restrizioni pubblicitarie?

Un mercato appena regolamentato già sotto pressione

Dopo il lancio del mercato delle scommesse online il 1° gennaio 2025, il Brasile si trova ad affrontare nuove sfide legislative. Il Senato ha approvato a maggio il disegno di legge 2.985/2023, che introduce importanti limiti alla pubblicità del gioco: divieto di spot durante eventi sportivi in diretta e l’uso di celebrità, influencer e atleti attivi o ritirati da meno di cinque anni.

Il divieto totale, inizialmente previsto, è stato eliminato, ma le misure restanti sono considerate severe dal settore. Ora il testo passa alla Camera dei Deputati e potrebbe entrare in vigore nel 2026.

Gli esperti legali: “Mancano basi empiriche concrete”

Udo Seckelmann, avvocato esperto in giochi e criptovalute dello studio Bichara e Motta, ha accolto con favore l’eliminazione del divieto assoluto, ma avverte che il resto del disegno di legge manca di dati concreti a supporto.

“Le motivazioni sono comprensibili, ma bisogna valutare gli effetti reali. L’esperienza mostra che una regolamentazione responsabile è più efficace del divieto totale”, afferma.

Le norme attuali sono già efficaci?

La normativa vigente (Ordinanza 1.231 della SPA) vieta contenuti rivolti a minori, impone la dicitura “18+” e richiede messaggi di gioco responsabile. Molti esperti ritengono queste misure sufficienti per una fase iniziale di mercato.

Secondo Luiz Felipe Maia, fondatore dello studio legale Maia Yoshiyasu, “è importante che gli operatori regolamentati possano farsi conoscere. Troppe restrizioni spingono gli utenti verso canali illegali.”

Pareri contrastanti tra gli operatori

Fellipe Fraga, Chief Business Officer di EstrelaBet, concorda: “Le regole attuali sono adeguate. Serve consapevolezza, non ulteriori divieti.”

Fernando Garita, CEO di Betsul, invece richiede norme più chiare: “Occorre un equilibrio tra messaggi responsabili e libertà commerciale. La pubblicità non va soffocata.”

Gli influencer nel mirino dopo uno scandalo

Il caso del gioco “Fortune Tiger” nel 2024 ha acceso il dibattito. Numerosi influencer hanno promosso siti illegali, causando gravi perdite agli utenti. Alcuni sono stati indagati o arrestati.

Da allora, la SPA ha aumentato i controlli. L’influencer Virgínia Fonseca è stata convocata dal Parlamento per rispondere sulla sua attività promozionale.

Maia sottolinea che servono più controlli: “Se chi viola le regole viene sanzionato seriamente, il comportamento cambierà senza bisogno di nuove leggi.”

Troppa regolamentazione può favorire il mercato nero

Paesi come Germania e Italia offrono esempi significativi. In Germania, nonostante il divieto di spot tra le 21:00 e le 06:00, quasi la metà dei giocatori si rivolge ancora a operatori non autorizzati. In Italia, il divieto totale di pubblicità ha dato slancio al mercato nero.

“I divieti totali rendono invisibili gli operatori legali, mentre quelli illegali prosperano in canali non controllati come Telegram”, avverte Garita.

La pubblicità è un segnale di legalità

La pubblicità non serve solo a promuovere, ma anche a distinguere gli operatori regolamentati da quelli illegali. Simboli “18+” e avvisi di responsabilità aiutano a educare il pubblico.

“È uno strumento per creare fiducia e guidare i giocatori verso scelte sicure. Togliere visibilità ai legali è pericoloso”, dichiara Garita.

La percezione pubblica migliora, ma la politica è ancora diffidente

Un sondaggio DataSenado di aprile ha rilevato che il 60% dei brasiliani è favorevole alla legalizzazione dei casinò fisici. Tuttavia, diversi politici mantengono una posizione ostile al gioco.

Per Maia, si tratta di retorica ideologica: “Rispondono alle proprie basi religiose o conservatrici, non ai dati reali.”

Fraga aggiunge: “Dopo 80 anni di proibizionismo, molti politici non capiscono cosa offre davvero il nostro settore. Serve dialogo e formazione.”

Il settore è frammentato e poco coordinato

Attualmente ci sono cinque associazioni che rappresentano gli operatori in Brasile. Questa frammentazione complica il dialogo con il Parlamento.

“Un deputato mi ha detto che riceve versioni contrastanti e non sa di chi fidarsi”, afferma Maia. “Senza una voce unitaria, perdiamo credibilità.”

L’autoregolamentazione come soluzione intelligente

Maia propone un approccio proattivo: “L’autoregolamentazione dimostra maturità. Se anticipiamo soluzioni, evitiamo leggi dannose.”

Seckelmann concorda: “Risposte basate su dati e responsabilità aiutano a contrastare le paure politiche e proteggere il mercato legale.”

Una decisione cruciale imminente

Con la votazione alla Camera dei Deputati alle porte, il settore ha poco tempo per proporre alternative efficaci. Senza una risposta concreta, il rischio è una stretta normativa eccessiva.

Limitare la visibilità degli operatori regolamentati in questa fase iniziale potrebbe causare danni enormi sia al mercato legale che alla tutela dei consumatori.